venerdì 27 maggio 2011

La vita di Padre Pio

A Pietrelcina Padre Pio trascorreva le giornate dividendosi tra le preghiere, le celebrazioni liturgiche, gli insegnamenti del catechismo ai bambini e la formazione dei chierichetti.Ciò che gli dava maggior gioia era la direzione spirituale che poteva esercitare anche per corrispondenza, arrivando ad avere una trentina di persone che avevano voluto affidarsi alla sua guida. In questo modo poteva trasmettere ad altre anime le gioie di cui il Signore aveva voluto gratificarlo.
Non furono poche le battaglie che Padre Pio dovette combattere contro le tentazioni del demonio e contro i tormenti spirituali che talora lo assalivano.Ecco le sue parole di quel periodo: " Il demonio più che mai infierisce contro la navicella del mio povero spirito.
Padre mio, non ne posso veramente più, sento tutte le mie forze abbandonarmi; la battaglia è veramente arrivata al suo ultimo stadio, da un momento all'altro mi sembra che sto per soffocare sotto le acque della tribolazione".

mercoledì 18 maggio 2011

Il prodigio della carità.

Il prodigio della carità che accomunava la fede e la gratitudine di migliaia di devoti sparsi in tutto il mondo, cioè la Casa Sollievo dalla Sofferenza, raggiungeva un traguardo importante: dieci anni di attività. In tutti questi anni si era ingrandita, si era sempre più attrezzata. Sotto la spinta dei bisogni venivano progettati nuovi padiglioni. Tutto un mondo fervido di lavoro e di bene. Illustri clinici, come ad esempio Pietro Valdoni, assicuravano la loro preziosa assistenza. Torme di pellegrini constatavano, ammiravano e riferivano nei loro luoghi d'origine. Il segreto del successo era nella costante preghiera del Padre che alimentava l'entusiasmo e la perseveranza dei collaboratori. il decennale venne festeggiato con la dovuta solennità.
Il 5 maggio 1966, come nel giorno dell'inaugurazione, celebrò il Cardinale Giacomo Lercaro, che pronunciò un'omelia densa di sapienza e di fede. A proposito della Casa Della Sofferenza disse: fra l' altro.
Fu luminosa intuizione dello spirito evangelico sottolineare già nel nome la realtà positiva della sofferenza cristiana
e l'esigenza della carità che vi porta sollievo. Perchè se la sofferenza ha origine dal peccato, da quando però il figlio di Dio, fattosi nostro fratello, per caricarsi delle nostre colpe ed espiarle, ha incontrato per noi la Passione e la Croce, la sofferenza è divenuta, a un tratto, e la nostra ulteriore conformazione a Lui e la nostra somiglianza con Lui, se con Lui accettata e portata, e con Lui vissuta e offerta al Padre.

domenica 15 maggio 2011

PADRE PIO NEL CUORE

Nacque a Pietrelcina vero le 17 dl 25 maggio 1887, quartogenito di sette figli, dei quali cinque raggiungeranno l'età adulta. Lo chiamarono Francesco, riproponendo il nome di un fratellino vissuto soltanto pochi giorni.
I genitori, Grazio Forgione e Giuseppa De Nunzio, erano contadini, con ruoli ben distinti: lui badava ai campi, lei alla casa. Nei periodi di maggior impegno ( come il raccolto ) anche lei dava una mano. Contadini che lavoravano in proprio e che quindi non conoscevano l'abiezione dei braccianti, fermi in piazza sin dalle prime luci dell'alba, in attesa di un padrone. Una economia di sussistenza, comunque, quella dei Forgione, nel senso che il quotidiano lavoro bastava a soddisfare le fondamentali necessità di una famiglia numerosa: si faticava, non si guadagnava. Un raccolto scarso o saltato significava una crisi che i buoni raccolti successivi a malapena sarebbero riusciti a sanare.
        Avevano una propria abitazione: tre o quattro casupole di pochi metri quadri ciascuna, sparpagliate lungo il Vico Storto Della Valle al Castello, nella parte più vecchia del paese, sul Morgione che strapiomba per un centinaio di metri sul torrente Pantaniello.Questo patrimonio costituiva la sicurezza, l'indipendenza, la dignità di un'esistenza modellata sui ritmi di una realtà agricolo-pastorale, che esige una dedizione completa, una tangibile e minuta attenzione. Non sogni di ricchezza, ma desideri legittimati da bisogni elementari: una povertà, che è vivere di poco, in armonia con le creature in quell'antico centro del Sannio, Pietrelcina, nome suggestivo che evoca umiltà e silenzio.
     

giovedì 12 maggio 2011

DONO E MISTERO - Giovanni Paolo II Il filo Mariano-

Naturalmente, parlando delle origini della mia vocazione sacerdotale, non posso dimenticare il filo Mariano.La venerazione alla madre di Dio nella sua forma tradizionale mi viene dalla famiglia e dalla parrocchia di Wadowice.Ricordo, nella chiesa parrocchiale , una cappella laterale dedicata alla Madre del Perpetuo Soccorso, dove di mattina, prima dell'inizio delle lezioni, si recavano gli studenti del ginnasio. Anche a lezioni concluse, nelle ore pomeridiane, vi andavano molti studenti per pregare la Vergine.
Inoltre a Wadowice, c'era sulla collina un monastero carmelitano, la cui fondazione risaliva ai tempi di San Raffaele Kalinowski. Gli abitanti di Wadowicw lo frequentavano in gran numero, e ciò non mancava di riflettersi in una diffusa ( devozione per lo scapolare della Madonna del Carmine). Anch'io lo ricevetti, credo all'età di dieci anni, e lo porto tutt'ora. Si andava dai Carmelitani anche per confessarsi. Fu così che, tanto nella chiesa parrocchiale quanto in quella del Carmelo, si formò la mia devozione mariana durante gli anni dell'infanzia e dell'adolescenza fino al conseguimento della maturità classica.

martedì 10 maggio 2011

DONO E MISTERO - Giovanni Paolo II

debbo però tornare ai lunghi mesi che precedettero la liberazione. . Come ho detto, vivevo con gli altri giovani nella residenza dell'Arcivescovo. Egli ci aveva presentato fin dall'inizio un giovane sacerdote, che sarebbe stato il nostro Padre spirituale.si trattava del P. Stalislaw Smolènski, laureato a Roma, uomo di grande spiritualità: egli  è oggi Vescovo ausiliare emerito di Cracovia. Padre Smolenski intraprese con noi un lavoro regolare di preparazione al sacerdozio. Prima avevamo come superiore soltanto un prefetto nella persona di P. kazimeirz klòsak, che aveva compiuto gli studi a Lovanio ed era professore di filosofia: per la sua ascesi e bontà egli suscitava in noi grande stima e ammirazione. Rispondeva del suo operato direttamente all'Arcivescovo, dal quale dipendeva, del resto, in modo diretto pure lo stesso nostro seminario clandestino. Dopo le vacanze estive del 1945 P. Jan Piwowarczyk come Rettore del seminario nel quale aveva trascorso quasi tutta la vita. venivano così completandosi gli anni della formazione seminaristica. I primi due, quelli che nel curriculum degli studi sono dedicati alla filosofia, li aveva fatti in modo clandestino, lavorando come operaio. I successivi 1944 e 1945 avevano visto il mio crescente impegno presso l'Università Jaghellonica, anche se il primo anno dopo la guerra fu ancora molto incompleto.Normale fu l'anno accademico 1945/46. Alla facoltà Teologica ebbi la fortuna di incontrare alcuni eminenti professori, come P. Wladyslaw Wicher, professore di teologia morale, e P. Ignacy Ròzycki, professore di teologia dogmatica, che mi introdusse alla metodologia scientifica in teologia. Oggi abbraccio con un pensiero pieno di gratitudine tutti i miei Superiori, Padri spirituali e Professori, che nel periodo del Semianrio contribuirono alla mia formazione. il Signore ricompensi i loro sforzi e il loro sacrificio.

lunedì 9 maggio 2011

- Giovanni Paolo II- La decisione di entrare in Seminario

Nell'autunno del 1942 presi la decisione definitiva di entrare nel seminario di Cracovia, che funzionava clandestinamente. Mi accolse il Rettore, P. Jan Piwowarczyk. La cosa doveva rimanere nel più stretto riserbo, anche nei confronti delle persone care. Iniziai gli studi presso la Facoltà teologica dell'Università Jaghellonica, anch'esse clandestina, continuando intanto a lavorare come operaio alla Solvay.

Durante il periodo dell'occupazione l' Arcivescovo Metropolita sistemò il seminario, sempre in forma clandestina, presso la sua residenza. Ciò poteva provocare in ogni momento, sia per i superiori che per i seminaristi, severe repressioni da parte delle autorità tedesche. Soggiornai in questo singolare seminario, presso l'amato Principe Metropolita, dal settembre 1944 e lì potei restare insieme ai miei colleghi fino al 18 gennaio del 1945, il giorno-o meglio la notte- della liberazione. Fu infatti di notte che l'Armata Rossa raggiunse i dintorni di Cracovia. I tedeschi in ritirata fecero esplodere il ponte Debnicki. Ricordo quella terribile detonazione.lo spostamento d'aria infranse tutti i vetri delle finestre della residenza arcivescovile. In quel momento ci trovavamo in cappella per una funzione alla quale partecipava l' Arcivescovo. Il giorno seguente ci affrettammo a riparare i danni.

venerdì 6 maggio 2011

I responsabili della cava, che erano polacchi, cercavano di risparmiare a noi studenti i lavori più pesanti. A me, per esempio, assegnarono il compito di aiutante del cosiddetto brillatore: si chiamava Fraciszek Labus. Lo ricordo perchè, qualche volta, si rivolgeva a me con parole di questo genere: " karol, tu dovresti fare il prete. Canterai bene, perchè hai una bella voce e starai bene....". Lo diceva con tutta semplicità, esprimendo così una convinzione abbastanza diffusa nella società circa la condizione del sacerdote. le parole del vecchio operaio mi si sono impresse nella memoria.

giovedì 5 maggio 2011

Lo scoppio della seconda guerra mondiale

1° settembre 1939, lo scoppio della guerra cambiò in modo piuttosto radicale l'andamento della mia vita.
In verità i professori dell'Università Jaghellonica tentarono di avviare ugualmente il nuovo anno accademico, ma le lezioni durarono soltanto fino al 6 novembre 1939. In quel giorno le autorità tedesche convocarono tutti i professori in un assemblea che si concluse con la deportazione di quei rispettabili uomini di scienza nel campo di concentramento di Sachsenhausen. Finiva così nella mia vita il periodo degli studi di filologia polacca e cominciava la fase dell'occupazione tedesca, durante la quale inizialmente tentai di leggere e di scrivere molto.
<<<<<<<Proprio a quell'epoca risalgono i miei primi lavori letterari.
Per evitare la deportazione ai lavori forzati in Germania, nell'autunno del 1940 cominciai a lavorare come operaio in una cava di pietra collegata  con la fabbrica chimica Solvay. Si trovava a Zakrzowek, a circa mezz'ora dalla mia casa di Debniki, ed ogni giorno vi andavo a piedi. Su quella cava scrissi poi una poesia. Rileggendola dopo tanti anni la trovo ancora particolarmente espressiva di quella singolare esperienza.
" Ascolta, il ritmo uguale dei martelli, così noto, io lo proietto negli uomini, per saggiare la forza di ogni colpo.
Ascolta, una scarica elettrica taglia il fiume di pietra, e in me cresce un pensiero,  di giorno in giorno:
tutta la grandezza del lavoro è dentro l'uomo..."
                                                ( La cava di pietra: 1, Materia,1 )
ero presente quando, durante lo scoppio d'una carica di dinamite, le pietre colpirono un operaio e lo uccisero.
Ne rimasi profondamente sconvolto:
2 Sollevarono il corpo, Sfilarono in silenzio.
Da lui ancora emanava fatica ed un senso d'ingiustizia"....
( La cava di pietra: IV, in memoria di un compagno di lavoro,2-3 )

martedì 3 maggio 2011

I primi segni della vocazione

L'Arcivescovo metropolita di Cracovia, principe Adam Stefan Sapieha, visitò la parrocchia di Wadowice quando era studente di ginnasio. Il mio insegnante di religione, P. Edward Zacher, mi affidò il compito di porgergli il benvenuto. Ebbi allora per la prima volta l'occasione di trovarmi di fronte a quell'uomo venerato da tutti. So che, dopo il mio discorso, l'Arcivescovo domandò all'insegnante di religione, quale facoltà avrei scelto dopo la maturità. P. Zacher rispose: " Peccato che non sia la teologia .
In quel periodo della mia vita la vocazione sacerdotale non era ancora matura, anche se intorno a me non pochi erano del parere che dovessi entrare in seminario.E forse qualcuno avrà supposto che, se un giovane con così chiare inclinazioni religiose non entrava in seminario, era segno che in gioco v'erano altri amori o predilezioni.
Di fatto,a scuola avevo molte colleghe e, impegnato com'ero nel circolo teatrale scolastico, avevo svariate possibilità di incontri con ragazzi e ragazze. Il problema tuttavia non era questo.In quel periodo ero preso sopratutto dalla passione per la letteratura, in particolare per quella drammatica, e per il teatro.
a quest'ultimo m'aveva iniziato Mieczyslaw Kotlarczyk , insegnante di lingua polacca, più avanti di me negli anni.
Egli era un vero pioniere del teatro dilettantistico e coltivava grandi ambizioni di un repertorio impegnato.

lunedì 2 maggio 2011

Agli inizi...... il mistero

La storia della mia vocazione sacerdotale? La conosce sopratutto Dio. Nel suo strato più profondo, ogni vocazione sacerdotale è un grande mistero, è un dono che supera infinitamente l'uomo.
Ognuno di noi sacerdoti lo sperimenta chiaramente in tutta la sua vita. di fronte alla grandezza  di questo dono sentiamo quanto siamo ad esso inadeguati.
La vocazione è il mistero dell'elezione Divina: "Non voi avete scelto me,ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perchè andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga" (Gv 15, 16. ) " E nessuno può attribuirsi questo onore, se non chi è chiamato da Dio, come Aronne" ( Eb 5, 4 )  " Prima di formarti nel grembo materno, ti conoscevo; prima che tu uscissi alla luce ti avevo consacrato; ti ho stabilito profeta delle nazioni" (Ger 1, 5  ).
Queste parole ispirate non possono non scuotere con un profondo tremore ogni anima sacerdotale.
Per questo, quando nelle più diverse circostanze -per esempio, in occasione dei Giubilei Sacerdotali- parliamo del sacerdozio e ne diamo testimonianza, dobbiamo farlo con grande umiltà, consapevoli che Dio " ci ha chiamati con una vocazione santa, non già in base alle nostre opere, ma secondo il suo proposito e la sua grazia "
( 2 Tm 1, 9 ) . Contemporaneamente ci rendiamo conto che le parole umane non sono in grado di reggere il peso del mistero che il sacerdozio porta con se.
Questa premessa mi è sembrata indispensabile, perchè si possa comprendere in modo giusto quello che dirò del mio cammino verso il sacerdozio.

DONO E MISTERO - Giovanni Paolo II

Ho vivo nella memoria il gioioso incontro che, su iniziativa della Congregazione per il clero, si svolse in Vaticano nell'autunno nello scorso anno ( 27 ottobre 1995), per celebrare il 30° anniversario del Decreto conciliare Presbyterorum ordinis. Nel clima festoso di quell'assemblea diversi sacerdoti parlarono della loro vocazione, ed anch'io offersi la mia testimonianza. Mi sembrò infatti bello e fruttuoso che tra sacerdoti, al cospetto del popolo di Dio, ci si rendesse questo servizio di reciproca edificazione.
Le parole da me dette in quella circostanza ebbero un'eco piuttosto vasta. L conseguenza fu che da varie parti mi si chiese con insistenza di tornare ancora, e più ampiamente, in occasione del Giubileo sacerdotale, sul tema della mia vocazione.Confesso  che la proposta, sulle prime, suscitò in me qualche comprensibile resistenza. Ma successivamente ritenni doveroso accogliere l'invito, vedendo in ciò un aspetto del servizio proprio del ministero petrino. Stimolato da alcune domande del Dr. Gian Franco Svidercoschi, che hanno fatto da filo conduttore, mi sono abbandonato con libertà all'onda dei ricordi, senza alcun intento  strettamente documentario.
Quanto qui dico, al di là degli eventi esteriori, appartiene alle mie radici profonde, alla mia esperienza più intima.
Lo ricordo innanzitutto per rendere grazie al Signore. " Misericordias Domini in aeternum cantabo!".
Lo offro ai sacerdoti e al popolo di Dio come testimoninaza d'amore.

giovedì 28 aprile 2011

MADRE TERESA

Una volta che comprendi quanto Dio sia innamorato di te, puoi vivere solo irradiando quell'amore.
Dico sempre che l'amore incomincia a casa: prima viene la famiglia, poi il tuo paese o la tua città. E' facile amare le persone lontane, ma non sempre è altrettanto facile voler bene a chi vive con noi, o vicino a noi. Non sono d'accordo con i modi di agire grandiosi: l'amore deve iniziare dagli individui.
Per incominciare a voler bene a una persona, è necessario accostarsi a quella persona, entrare in contatto con lei.Ognuno ha bisogno d'amore. Ognuno deve sapere di essere desiderato e di essere importante per Dio.

mercoledì 27 aprile 2011

MADRE TERESA

E' impossibile rispondere a questi bisogni, senza l'aiuto della grazia di Dio. Due sorelle, nelle testimonianze che seguono, spiegano meglio questo concetto, sorella Dolores:
 "In primo luogo dobbiamo essere amati da Dio, e solo allora potremo dare agli altri, dobbiamo essere ricolmi di amore da donare. Dio agisce così. E' Lui che spinge noi tutti a fare ciò che facciamo, e se noi sentiamo il Suo amore per noi, allora questo amore promanerà da noi.IL suo amore non ha confini."
Sorella Kateri:
" Esiste un solo amore, ed è l'amore di Dio. Una volta che amiamo abbastanza  profondamente Dio, amiamo allo stesso modo anche il nostro prossimo poichè, a mano a mano che cresciamo nel nostro amore per Lui, giungiamo a rispettare tutto ciò che Egli ha creato e a riconoscere e apprezzare tutti i doni che Egli ci ha fatto. Diviene quindi naturale che vogliamo prendercene cura.
"Dio ha creato il mondo per la gioia degli esseri umani, e lo comprenderemmo facilmente se solo fossimo in grado di vedere la Sua bontà, la Sua attenzione per noi, la Sua conoscenza delle nostre necessità in ogni piccola cosa: nella telefonata che stavamo aspettando, nel passaggio che ci viene offerto, nella lettera che ci arriva con la posta, in tutto ciò che Egli fa per noi nel corso della giornata. E' importante che ci ricordiamo e ci accorgiamo del Suo amore per noi, ci innamoriamo di Lui. perchè si da così tanto da fare per noi che è impossibile resisterGli. Io credo che nella vita non esista la fortuna: esiste l'amore di Dio, il Suo amore."

martedì 26 aprile 2011

MADRE TERESA-gli alberi dell'autodistruzione e dell'autorealizzazione

L'Albero dell'autodistruzione.
Nei rami:-      Vuoto-Alienazione-Apatia-
                     Conflitti interpersonali-Crimini-Dipendenza
                     Alcolismo-Tossicodipendenza-
Nelle radici:- Timore-Insicurezza-Rancore-Gelosia
                     Sfiducia-Ostilità- Senso di colpa
                     Autocommiserazione.
                                       L'Albero Dell'Autorealizzazione
Nei rami:-     Risolutezza-Salute-Gioia-
                    Automotivazione- Soddisfazione
                    Accettazione-Realizzazione
                    Creatività.
Nelle radici: Carità-Amicizia-Perdono
                    Amore-Gratitudine-Gentilezza
                    Calore-Fiducia.
IL  FRUTTO  DELLA  FEDE  E'  L'AMORE
                                    La peggiore malattia dell'Occidente oggi non è la tubercolosi o la lebbra, ma è il non sentirsi desiderati nè amati, il sentirsi abbandonati. La medicina può guarire le malattie del corpo, ma l'unica cura per la solitudine, la disperazione e la mancanza di prospettive è l'amore. Vi sono molte persone al mondo che muoiono per un pezzo di pane, ma un numero ancora maggiore muore per mancanza d'amore.E la povertà in Occidente assume forme nuove: non è solo solitudine, ma è anche povertà spirituale. Vi è fame d'amore, e vi è fame di Dio.

domenica 24 aprile 2011

MADRE TERESA

La morte è una continuazione della vita. Questo è il senso della vita eterna: è dove la nostra anima va Dio, per essere presenza di Dio, per vedere Dio, per parlare con Dio, per continuare ad amarLo di un amore più forte perchè in cielo saremo capaci di  amarLo di amore più forte perchè in cielo saremo capaci di amarLo con tutto il cuore e la nostra anima, perchè con la morte rinunciamo solo al nostro corpo. il nostro cuore e la nostra anima vivranno per sempre. Quando moriamo, andiamo a stare con Dio, e con tutti quelli che abbiamo conosciuto e che se ne sono andati prima di noi. la nostra famiglia, i nostri amici saranno là ad aspettarci:Il Paradiso deve essere un bel posto. Ogni religione parla di un'eternità, di un'altra vita. ha paura della morte chi crede che si tratti della fine.Non ho mai visto nessuno morire con paura, se prima ha avuto testimonianza dell'amore di Dio.
Devono fare la pace con Dio, come tutti. Si muore all'improvviso, perciò può succedere anche a noi, in qualsiasi momento.Ieri è passato e domani non è ancora venuto, perciò dobbiamo vivere ogni giorno come se fosse l'ultimo,di modo che quando Dio ci chiamerà, noi saremo pronti, e preparati, a morire con un cuore puro.

venerdì 22 aprile 2011

MADRE TERESA ( Sono in Viaggio per il Paradiso)

Ogni cosa è decisa da Dio. E' Lui che decreta quanto dobbiamo vivere e quando dobbiamo morire. Dobbiamo riporre la nostra fede in Lui e fare il lavoro che Egli ci ha chiamato a fare fino al momento stesso in cui moriamo, come spiega sorella Dolores.
" Ogni giorno è una preparazione alla morte."rendersene conto è di qualche aiuto, perchè l'esperienza vissuta dai moribondi oggi, io la vivrò domani.Dobbiamo imparare a percorrere i nostri sentieri in unione con Lui, dove Egli è e da dove tutti noi veniamo."Chiunque è in grado di andare in Paradiso. Il Paradiso è la nostra casa. La gente mi domanda della morte, vuole sapere se io ci penso. e io rispondo : " Sì , certo", perchè per me morire significa andare a casa. Non è la fine, ma solo l'inizio.

giovedì 21 aprile 2011

MADRE TERESA

" Si noi i sforziamo di trovare il tempo per compiere letture spirituali: mi piace molto leggere le opere dei santi, che mi sono state utili, e qualsiasi cosa sulla nostra Madre Benedetta, la Nostra Signora- la migliore delle madri. Ma non abbiamo molto tempo per stare sedute. Celebriamo vari giorni di festa, come quelli di San Francesco e Santa Teresa, e il 10 settembre quando Dio ha parlato alla Madre sul treno per Darjeeling dicendole di servire i più poveri tra i poveri.
" Ma in realtà non ho bisogno di leggere molti libri, perchè ricevo continui insegnamenti dal prossimo.I pazienti malati di AIDS con cui ho lavorato a New York e a Washington sono i santi dell'epoca contemporanea, i nuovi santi della Chiesa. Ognuno di loro è stato un vero personaggio e, man mano che crescevano in Gesù, i loro ultimi giorni, ore e attimi sono stati così belli che per me le loro sono storie di Santi."

mercoledì 20 aprile 2011

MADRE TERESA

La fede è un dono di Dio e cresce mediante la preghiera, come anche la speranza e l'amore- e queste sono le tre virtù principali della vita interiore. Vivere una vita cristiana consente la crescita della fede. vi sono stati molti santi che ci hanno preceduto per mostrarci la strada, ma  a me piacciono quelli semplici, come Santa Teresa di Lisieux, il Piccolo fiore di Gesù: Ho scelto di prendere il suo nome perchè ha fatto cose ordinarie con straordinario amore.E' bene studiare e leggere le opere dei santi e di altri personaggi importanti in ambito religioso( uno dei miei libri preferiti è (Semi del deserto)( di Charles Foucauld), ma a nostro avviso Dio ci insegna tutto ciò che abbiamo bisogni di imparare per mezzo delle nostre azioni e del nostro lavoro, come spiega sorella Dolores.

martedì 19 aprile 2011

MADRE TERESA la fede è un dono di Dio

E' volontà di Dio che noi cresciamo nella nostra fede, come spiega sorella Theresina: " La nostra fede deve crescere e maturare. Ci sono persone che magari sono molte istruite, eppure hanno una fede che è ancora a livello elementare, e non trovano un senso nel mondo.Probabilmente non hanno mai letto le Scritture, non hanno mai conosciuto Dio, non sono mai riuscite a capire tutta la bellezza della sua persona-e così guardano a Lui con un pò di sospetto. Per loro, è come un giudice e un padre molto severo che non vuole si divertano mai."
Nella citazione seguente, sorella Kateri si esprime sulla natura della fede stessa:
" La " fede" , per noi cattolici, è una virtù sovrannaturale infusa nell'anima. E' come se questa virtù fosse un potere, una capacità. Per esempio, se non avessimo gambe, non saremmo in gradi di camminare. Se non avessimo occhi, non saremo in grado di vedere. Senza fede, non siamo in grado di credere nelle cose misteriose che vanno al di là della nostra capacità di comprensione. Non è possibile comprendere i misteri della fede- però non possono avere un senso; e a mano a mano che diventiamo adulti, abbiamo bisogno di penetrare questi misteri, di capirli di più, così che diventino sempre più credibili.

domenica 17 aprile 2011

MADRE TERESA

Sorella Dolores dà questo consiglio.
Se ogni persona al mondo dedicasse cinque o dieci minuti al giorno a fermarsi e riflettere, sarebbe di grande aiuto a noi tutti per compiere l'opera di Dio: abbiamo bisogno di riflessione, abbiamo bisogno di chiedere a Dio la Sua benedizione ogni giorno, e abbiamo bisogno di portarlo nella nostra vita per poterLo donare a gli altri. Quando abbiamo Dio nella nostra vita, essa acquista senso, tutto acquista valore e diventa fruttuoso. Le cose imperfette del mondo si accompagnano, di solito, all'assenza di Dio.

sabato 16 aprile 2011

MADRE TERESA

Ma questo vuoto può essere riempito solo dallo Spirito , da Dio. Se daremo tempo a Dio di entrare in questo spazio, ci sarà più facile saziare la mostra fame stando semplicemente con Lui una preghiera. Questo ci consentirà di rafforzarci nella nostra relazione con Dio e nella nostra vita spirituale.
" Ma è difficile concentrarsi in preghiera in una società come la nostra, che ci propone tante distrazioni."
Sorella Kateri:
" In quanto sorella Missionaria della Carità, non ho molte occasioni di stare da sola. Scegliere una vita di povertà di solito equivale a una mancanza di privacy-non avere una stanza tutta per sè, dove pregare e contemplare in solitudine. Una volta, tuttavia, ho avuto occasione di stare da sola per un giorno e ho fatto la cosa che più desideravo, leggere:io amo i libri, ma di solito sono talmente occupata che dimentico di leggere quanto vorrei.
Il libro che ho trovato è stato un dono di Dio, perchè era proprio quello di cui avevo bisogno: una raccolta di scritti di Santa Caterina da Siena. Nell'Italia del Trecento,Caterina si era trovata nella mia stessa situazione. quella di una donna che avrebbe voluto pregare e stare in silenzio, ma che viveva una famiglia con venticinque bambini.

venerdì 15 aprile 2011

MADRE TERESA

Dio è amico del silenzio
Abbiamo tutti bisogno di tempo per stare in silenzio, per riflettere e pregare.Molti mi dicono che nella loro vita frenetica, fanno fatica a trovare momenti di silenzio. Due sorelle propongono un commento e un consiglio sull'argomento. Sorella Theresina:
" A quanto mi dice l'esperienza, c'è troppo rumore nella vita moderna- e per questo motivo tanta gente ha paura del silenzio, è un bel problema per chi lo cerca. Molti giovani, per esempio, non sanno riflettere e agiscono istintivamente." Nelle città di questi tempi ci sono caos e violenza fisica paurosi, rabbia, frustrazione e urla, l'esatto contrario di un pacifico ambiente di campagna o dello scroscio di una cascata.
La gente tenta di riempire il vuoto interiore con il cibo, la radio, la televisione, e tenendosi occupata con varie attività.

giovedì 14 aprile 2011

MADRE TERESA

Puoi anche pregare per il lavoro degli altri e aiutarli. Per esempio, nella nostra comunità, vi sono aiutanti alter ego, che offrono le loro preghiere per una sorella, che ha bisogno della forza per  portare avanti il suo lavoro attivo.E abbiamo anche le sorelle e i fratelli contemplativi, che pregano continuamente per noi.
Vi sono moltissimi esempi del potere della preghiera, e di come Dio ci risponda, sempre Un prete, padre Bert White, è venuto a trovarci a Calcutta perchè era interessato al nostro lavoro. E' arrivato proprio al momento giusto: " Stavo andando a vedere il lavoro di Madre Teresa e delle Missionarie della Carità, e ho deciso di partecipare alla Messa nella casa Madre.Arrivando alla porta principale, sono stato  accolto da una sorella che mi ha detto: " grazie a Dio sei qui padre, vieni dentro". Ho domandato: " Come fai a sapere che sono un prete?", dato che non portavo gli abiti ecclesiastici, e lei ha risposto:" Il prete che di solito dice messa non è potuto venire e così abbiamo pregato Dio che ce ne mandasse un altro".

mercoledì 13 aprile 2011

MADRE TERESA

Ci si sente bene a essere liberi da fardelli, ad avere il cuore pulito. Ricorda che Dio è misericordioso, è Padre misericordioso di tutti noi.Siamo i suoi figli e, se noi ci ricordiamo di chiedere scusa, Egli ci perdonerà e dimenticherà tutto.Per prima esàminati il cuore, per vedere se dentro vi è ancora risentimento nei confronti di qualcuno: come possiamo chiedere perdono a Dio, se non siamo capaci di perdonare a nostra volta?Ricorda, se ti penti veramente, se hai davvero questa intenzione nel profondo del tuo cuore, sarai assolto agli occhi di Dio. Se ti confessi sinceramente, Egli ti perdonerà. Perciò prega per poter perdonare quelli che ti hanno ferito o che non ti piacciono, e perdona, come sei stato perdonato.

lunedì 11 aprile 2011

MADRE TERESA

Se qualcosa ti preoccupa e sei cattolico, puoi andare a confessarti e diventare perfettamente puro, perchè tramite il sacerdote Gesù perdona tutto.l a facoltà di andare a confessarci carichi di peccati e uscirne perfettamente puri è un bel dono di Dio. Comunque, che tu vada alla confessione o no, che tu sia cattolico o di altra religione, dovresti almeno sapere come chiedere perdono a Dio. Ogni sera, prima di andare a letto, , devi fare un esame di coscienza ( perchè non sai se sarai vivo il mattino dopo! ). Qualsiasi cosa ti preoccupi, o qualsiasi torto tu abbia fatto, devi porvi riparo.Se per esempio hai rubato qualcosa, cerca di restituirla. Se hai offeso qualcuno, cerca di fare la pace con quella persona, fallo subito. Se non puoi fare la pace così, almeno fai la ce con Dio dicendo: " Mi dispiace molto". E' importantissimo, perchè così come compiamo atti d'amore, dobbiamo compiere anche atti di contrizione. Puoi dire: " Signore, mi dispiace di averTi offeso e Ti prometto che cercherò di non offenderTi più". o qualcosa del genere.

domenica 10 aprile 2011

MADRE TERESA

Come pregare:un contatto semplice con Dio.
Inizia e concludi la giornata con la preghiera.Vai a Dio come un bambino.
Se trovi difficile pregare, puoi dire: "Vieni Spirito Santo, guidami, proteggimi, sgombrami la mente perchè io possa pregare". Oppure se stai pregando Maria , puoi dire: " Maria Madre di Gesù, fammi da Madre adesso, aiutami a pregare".
Quando preghi. ringrazia Dio per tutti i suoi doni, perchè tutto e suo. ed è un dono da parte Sua.La tua anima è un dono di Dio. Se sei cristiano, puoi recitare Padre Nostro, se sei cattolico, l'Ave Maria, il Rosario, il Credo, tutte le preghiere più comuni. Se tu o la tua famiglia avete preghiere particolari, prega in quel modo. Se avrai fiducia nel Signore e nel potere della preghiera supererai tutte quelle sensazioni di dubbio, di aver paura della solitudine che di solito a tutti capita di provare.

sabato 9 aprile 2011

MADRE TERESA

" Condividevo questa esperienza con gli uomini della prigione dove andavo ad assisterli.Facevo loro  un esempio: se doveste partire, chiedevo, di che cosa avreste bisogno? E loro rispondevano: " Avrei bisogno di una macchina e di benzina". ( Un uomo ha detto: " Di musica " !) Era divertente, perchè di solito si decideva che la preghiera era la benzina, la macchina era la nostra vita, il viaggio era verso il cielo, e occorreva una cartina, occorreva sapere dove stavamo andando, e così via.
" Io credo che davvero la benzina della nostra vita sia la preghiera e che senza di essa non riusciremmo a giungere a destinazione, e non otterremo la realizzazione del nostro essere.

venerdì 8 aprile 2011

MADRE TERESA

Sorella Kateri, superiora della nostra Casa nel Bronx, a New York, lo spiega a partire dalla propria esperienza.
" La cosa più importante che un essere umano può fare è pregare, perchè siamo stati fatti per Dio e i nostri cuori non trovano requie finchè non riposiamo in Lui. Ed è la preghiera che ci mette in contatto con Dio. Noi siamo fatti per il cielo, m non vi andremo se non pregheremo, in un modo o nell'altro. Non deve necessariamente essere una preghiera formale..

giovedì 7 aprile 2011

MADRE TERESA

Senza la preghiera non riuscirei a lavorare nemmeno per mezz'ora.Mediante la preghiera ricavo la mia forza da Dio. Tutte le sorelle ne sono ben consapevoli. Ascoltiamo sorella Dolores, che è nella nostra congregazione da trentacinque anni e ora gestisce Nirmal Hriday, la Casa dei malati terminali  e degli indigenti di Calcutta." Ogni mattina le sorelle si alzano sapendo che cosa le aspetta, il che a volte è molto difficile per loro.La preghiera dà loro forza, le sostiene, le aiuta e dà a noi tutti la gioia di svolgere i nostri compiti.Cominciamo la giornata con  la preghiera e con la Messa, e la concludiamo con un'ora di adorazione davanti a Gesù. Per fare continuamente e per dare continuamente sono necessarie le grazie di Dio-senza, ci sarebbe impossibile vivere."
Sorella Charmaine Jose, che è responsabile della casa dei bambini. Shishu Bhavan, a Calcutta, aggiunge:
" Non so come potremo sopportare questo caldo e questo lavoro affannoso senza la preghiera,ma poichè il lavoro è interamente per Lui,noi siamo contente di farlo."

mercoledì 6 aprile 2011

MADRE TERESA

Se stai cercando Dio e non sai da che parte cominciare, impara a pregare e assumiti l'impegno di farlo ogni giorno. Puoi pregare in qualsiasi momento, ovunque. Non è necessario trovarsi in una cappella o in chiesa. Puoi pregare al lavoro: il lavoro non deve necessariamente fermare la preghiera nè le preghiera deve fermare il lavoro.
Puoi anche consultare un sacerdote per essere guidato, o cercare di parlare direttamente con Dio. Basta che tu parli. DiGli tutto, parlaGli. E' nostro padre, è padre di tutti noi, qualunque sia la nostra religione. Siamo stati tutti creati da Dio, siamo i suoi figli. Dobbiamo riporre in Lui la nostra fiducia e amarlo, credere in Lui, lavorare per Lui, affidarci a Lui. Se pregheremo, otterremo tutte le risposte di cui abbiamo bisogno.

lunedì 4 aprile 2011

MADRE TERESA

IL FRUTTO DEL SILENZIO E' LA PREGHIERA

Bisogna che tutti noi troviamo il tempo di restare in silenzio e di contemplare, sopratutto se viviamo in metropoli come Londra e New York, dove tutto si muove tanto in fretta. Ecco perchè ho deciso di aprire la nostra prima casa per le sorelle contemplative( la cui vocazione è pregare per buona parte della giornata ) a New York anzichè sull'Himalaya: ritenevo che silenzio e contemplazione fossero più necessari nelle città del mondo.
Comincio sempre la mia preghiera nel silenzio, perchè è nel silenzio del cuore che Dio parla. Dio è amico del silenzio: dobbiamo ascoltare Dio perchè ciò che conta non è quello che diciamo noi, ma quello che che Egli di ce a noi e attraverso noi. La preghiera alimenta l'anima. essa sta all'anima come il sangue sta al corpo, e porta più vicini a Dio: Dona inoltre un cuore limpido e puro. Un cuore limpido può vedere Dio, può parlare a Dio e può vedere l'amore di Dio negli altri . Quando hai un cuore limpido, vuol dire che sei aperto e onesto con Dio, che non Gli stai nascondendo nulla, e ciò consente a Lui di prendere da te quello che vuole.

venerdì 1 aprile 2011

MADRE TERESA

Questa forza irresistibile anima anche il lavoro dei volontari che in tutto il mondo aiutano le Missionarie della Carità. Operando fianco a fianco con le sorelle e i fratelli, anche loro hanno assorbito l'approccio caratteristico di Madre Teresa. Esso è divenuto per loro un sistema di vita che, in molti casi, hanno adottato in condizioni particolari della società occidentale.Anche le loro testimonianze, perciò  sono preziose fonti di ispirazione.Se mediteremo sui concetti e metteremo in pratica i suggerimenti di questo libro, anche noi potremo scoprire gli aspetti benefici del cammino semplice: e non è necessario, per questo, essere cattolici o particolarmente religiosi.. Nelle pagine che seguono, sono esposte numerose strategie pratiche che potremo seguire noi stessi, ciascuno nell'ambito della propria comunità. Se non ci riuscisse facile ricorrere al silenzio e alla preghiera, e non fossimo convinti di qualcosa, Madre Teresa suggerisce di provare a offrire al nostro prossimo qualche piccolo atto d'amore. scopriremo che i nostri cuori si schiuderanno. L'importante è, dopo aver letto, fare qualcosa, qualsiasi cosa: attraverso quell'atto di amore noi ( e gli altri ) diventeremo più ricchi.

giovedì 31 marzo 2011

MADRE TERESA

Nel corso degli anni, uomini e donne hanno sentito l'ispirazione a collaborare con Madre Teresa e la sua opera. Hanno preso i voti di povertà, castità, obbedienza e servizio gratuito e appassionato ai più poveri tra i poveri, ed hanno affrontato un lungo periodo di formazione per diventare a tutti gli effetti membri della Congregazione delle Missionarie della Carità. Dato che questa è stata fondata da Madre Teresa, i suoi membri sono stati formati da Lei direttamente e con la sua supervisione. Il lavoro e le opinioni delle sorelle e dei fratelli che parlano in questo libro sono dunque modellati sulla filosofia semplice di Madre Teresa.

mercoledì 30 marzo 2011

MADRE TERESA

Un ammiratore di Madre Teresa, un uomo d'affari indiano, una volta fece stampare per lei cinque righe su cartoncini gialli. Lei li chiama i suoi " biglietti da visita", e li distribuisce alla gente perchè esprimono con chiarezza la direzione del suo lavoro, il cammino semplice.
Il frutto del silenzio è la preghiera.
Il frutto della preghiera è la fede.
Il frutto della fede è l'amore.
Il frutto dell'amore è il servizio.
Il frutto del servizio è la pace.
Questo cammino è stato da lei distillato dalla sua lunga esperienza di lavoro compiuto con i suoi fratelli, per amore di Dio. quando si acquisisce dimestichezza con una delle cinque fasi, si passa senza sforzo alla successiva. E se ci si abbandona al loro naturale avvicendarsi, la vita scorre in modo semplice, è più ricca di gioia e di pace

martedì 29 marzo 2011

MADRE TERESA

MADRE TERESA

Madre Teresa ci invita a conoscere la povertà e la sofferenza e a provare la gioia che deriva dal dare e dal ricevere, non limitandoci a leggere questo libro, ma vivendo e condividendo il suo lavoro. E' mediante l'esperienza del contatto che noi tutti possiamo conoscere la verità delle sue parole, e delle parole di altri che hanno percorso il cammino. Questo contatto può essere realizzato in una qualunque delle sei fasi. E? un contatto di intimità, di fede, di fiducia, del cuore e della grazia, ed è alimentato dei suoi frutti. Madre Teresa li ha gustati più e più volte, e non c'è altro da dire oltre alle parole da Lei raccolte in questo libro. Per mezzo dei suoi insegnamenti e della sua opera possiamo conoscere anche noi questi frutti, possiamo realizzare qualcosa di straordinario compiendo azioni straordinarie con amore: " Solo un giorno per volta", consiglia Madre Teresa.

lunedì 28 marzo 2011

MADRE TERESA

"Gesù ha voluto portarci aiuto condividendo la nostra vita, la nostra solitudine, la nostra agonia, la nostra morte.Solo stando con noi una volta ci ha redenti. noi siamo invitati a fare lo stesso: tutta la desolazione dei poveri, non solo la loro povertà materiale, ma anche la loro miseria spirituale va redenta, e noi dobbiamo condividerla, perchè solo se saremo una  sola con loro potremo redimerli, potremo cioè portare Dio nelle loro vite e portando loro a Dio."* Sulla condivisione  del dolore e della povertà mediante atti d'amore e di bontà si fonda il lavoro delle Missionarie della Carità. " Senza la nostra sofferenza, il nostro lavoro sarebbe soltanto assistenza sociale."** Questo significa accettare la sofferenza, ma non da stoici, o come un sacrificio, bensì con una contentezza dello spirito e un'allegria che portano la gioia nel lavoro delle sorelle e dei fratelli.Perchè lamentarsi?." dice Madre Teresa. " Se accetti la sofferenza e la offri a Dio, ti darà gioia. La sofferenza è un grande dono di Dio. chi l'accoglie, chi ama con tutto il cuore, chi offre se stesso ne conosce il valore."***

domenica 27 marzo 2011

MADRE TERESA

Se per amare e servire è necessario un certo stato di povertà, è altrettanto indispensabile2 fare piccole cose con grande amore." " E' semplice, ma non facile", afferma Madre Teresa, e prosegue analizzando la sofferenza che di solito accompagna queste azioni. Cinque sono le fonti di tale sofferenza: fisiche, mentali,emotive, finanziarie e spirituali, e prima o poi entrano tutte in gioco, che tu sia il sofferente oggetto di amore oppure colui che dà amore al sofferente. Ogni sofferenza viene vissuta come un sacrificio. Madre Teresa usa frasi come: " Ama finchè non ti fa male" e: " Se ti fa male, proprio per questo sarà meglio". E'convinta che quando si comprende e si accetta il dolore è possibile vederne il valore supremo. Questa idea è legata alla redenzione operata dal Cristo sofferente.

venerdì 25 marzo 2011

MADRE TERESA

Per servire i poveri, per consentire loro di ricevere, una certa perdita di se è essenziale. Madre Teresa spiega la necessità della povertà nella sua vita come il presupposto del suo lavoro." Come puoi davvero conoscere i poveri se non vivi davvero come loro?" domanda. 2 " Se si lamentano del cibo, possiamo dire che mangiamo le stesse cose. Più abbiamo, meno possiamo dare. La povertà è un dono meraviglioso, perchè ci da la libertà- significa avere meno ostacoli tra noi e Dio." Ecco perchè alle missionarie della carità viene offerta ospitalità, esse rifiutano." Ai poveri nei loro tuguri e nei loro bassifondi è raro che venga offerto qualcosa, perciò per rispetto ed empatia con loro anche noi rifiutiamo sempre."

giovedì 24 marzo 2011

MADRE TERESA

Un prete volontario che un tempo aiutava le sorelle a Calcutta ha detto dei poveri: " Sono quelli che non hanno nulla da dimostrare nè da proteggere: nessuna posa, nessun atteggiamento davanti alla gente o davanti a Dio.Quando quello che hai è tutto quello che hai, tutto ciò che resta sei tu e puoi solo ricevere. E in un certo senso è per questo che i poveri sono beati, perchè sanno ciò che conta davvero.

martedì 22 marzo 2011

MADRE TERESA

Per Madre Teresa, la definizione di povertà è ampia.    " I più piccoli dei miei fratelli sono i solitari e gli affamati, non solo do cibo, ma della parola di Dio, gli ignoranti e gli assetati, non solo d'acqua ma anche di conoscenza, pace e verità, giustizia e amore, i non amati e gli ignudi, non solo di vestiti ma anche di dignità umana, i non desiderati, i bambini non nati, chi viene discriminato per motivi razziali, i senzatetto, i derelitti- non solo chi non possiede un rifugio di mattoni , ma chi ha bisogno di un cuore che lo capisca, lo protegga, lo ami,, i malati, i bisognosi, i moribondi e i prigionieri - non solo nel corpo, ma anche nella mente e nello spirito: tutti quelli che hanno perso qualsiasi speranza e fede nella vita, gli alcolizzati e i tossicodipendenti e tutti quelli che hanno perso Dio ( per loro Dio ERA, e invece  DIO E' ) e che hanno perso ogni speranza nel potere dello Spirito."

domenica 20 marzo 2011

MADRE TERESA

Ed è questo legame d'amore profondo che, in povertà, muove i loro passi sul cammino semplice per alleviare la sorte di chi soffre.Cristo in questo mondo non soltanto ha amato, ma ha dato prova del suo amore con la sofferenza patita sulla croce.Il modus operandi di Madre Teresa consiste nell'alleviare il dolore quando lo vede negli occhi di tutti quelli che sono poveri e patiscono. In tutto il mondo, sopra tutti i crocifissi delle cappelle delle Missionarie della Carità, sono scritte le parole" Ho sete " Sono quelle che Cristo pronunciò prima di morire, e ricordando a tutte le Missionarie le implicazioni di ogni loro azione. " Il nostro scopo è saziare l'infinita sete dell'amore delle anime di Gesù Cristo sulla croce. Serviamo Gesù nei poveri, Lo accudiamo, Lo nutriamo, Lo vestiamo, Lo visitiamo.( dalle Costituzioni).

sabato 19 marzo 2011

MADRE TERESA

L'altra sorella ha affermato:
" Qualsiasi cosa io faccia, lo faccio per Gesù. Altrimenti è priva di valore, inutile,. Così, quando la sto facendo per lui, la posso fare con più amore, con più compassione per la gente che soffre, Dà molto significato alla mia vita sapere che la faccio per Lui, e giorno dopo giorno, il significato aumenta."
Nella Costituzione delle Missionarie della Carità l'impegno con Cristo viene definito < un vincolo d'amore mille volte più forte di quelli della carne e del sangue " .E' in questa unicità, e tramite questo vincolo, che Madre Teresa e le Missionarie della Carità pregano, amano lavorano e condividono la vita nella loro comunità.

venerdì 18 marzo 2011

MADRE TERESA

Tuttavia questa dedizione a Dio, questo impegno con Lui attraverso il voto di castità, vanno intesi come scelte fondamentali, nella vita di tutte le suore. Prendendo i voti, si rinuncia allo stato coniugale per consacrarsi a Dio.E' un impegno più radicale del matrimonio, perchè l'amore dato agli altri esiste solo per mezzo dell'amore di Dio. < In coscienza, non posso amare una creatura con l'amore di una donna per un uomo> ha detto una volta Madre Teresa. " Non ho più il diritto di dare questo affetto ad altre creature se non a Dio.le suore Missionarie della Carità che hanno contribuito a realizzare questo libro hanno raccontato alcuni episodi della vocazione che le ha chiamate alla loro scelta di vita. Una di loro ha detto. < Leggevo sempre di Madre Teresa e del suo lavoro, la mia fede era molto profonda e credevo nelle parole delle scritture: "Quanto avete   fatto a uno dei più piccoli di questi miei fratelli, l'avete fatto a me2 . Già da bambina pensavo che tale sarebbe stata la mia vita; e quando sono cresciuta mi sono resa conto che questo era per me il cammino da prendere per fare sempre di più per Gesù. E' stata una vocazione chiara e immediata perchè sapevo che qui avrei potuto fare quel lavoro per Cristo, dare ogni momento della mia vita agli altri, offrirla a Dio".

mercoledì 16 marzo 2011

Madre Teresa

Tuttavia il cammino scelto da Madre Teresa è quello cristiano, e la sua guida divina è Gesù Cristo. Il suo impegno per Cristo è centrale in tutto ciò che fanno Lei e gli altri Missionari della Carità. Oltre ai voti di povertà, obbedienza e appassionato servizio per il più povero dei poveri, sia gli uomini che le donne della Congregazione pronunciano un voto di castità mediante il quale le donne si dedicano a Cristo, mentre i cuori degli uomini sono liberi di essere più infiammati d'amore per Dio e per tutti gli uomini.Madre Teresa e ciascuna delle sue sorelle si definiscono "spose di Cristo", ogni sorella viene chiamata ad entrare in questa  relazione per il resto della  vita adulta, ad amare Gesù con tutto il cuore. E' un legame che Madre Teresa una volta ha definito un amore simile a quello della moglie per il marito:2 Siamo tutte donne, capaci di provare questo amore. Non dobbiamo vergognarci di amare Gesù con le nostre emozioni"-Ecco perchè una volta, a chi le rivolgeva un'osservazione spesso ripetute, secondo cui per sapere tante cose sulle relazioni d'amore avrebbe dovuto essere sposata, potè rispondere:" Si, sono sposata, ma a volte faccio fatica a sorriderGli perchè sa essere talmente esigente! "

martedì 15 marzo 2011

Madre Teresa

Il cammino semplice. La via cristiana è sempre stata quella di amare Dio e il prossimo come se stessi, ma Madre Teresa, forse risentendo di influenze orientali, ha individuato sei fasi che conduce a creare la pace in noi stessi e negli altri.Sono passi che chiunque può compiere, anche chi sia privo di credenze religiose o sia di formazione non cristiana, senza mancare di rispetto a credenze e pratiche devozionali di alcun tipo.Ecco perchè, leggendo le parole di Madre Teresa e quelle delle sue comunità, possiamo, se lo vogliamo, sostituire il riferimento a Gesù con quello ad altre divinità o simboli di divinità.

lunedì 14 marzo 2011

Madre Teresa

Molti dei compiti solitamente svolti dai preti, per esempio nella funzione della Benedizione, e in talune parti della Messa quotidiana, vengono eseguiti dalle sorelle e da Madre Teresa stessa e, in generale, ognuno serve Dio senza seguire un protocollo troppo rigido.Madre Teresa una volta ebbe a dire di se stessa : < per sangue e origini sono albanese pura. Per cittadinanza sono indiana . Come suora sono cattolica. Per vocazione appartengo a tutto il mondo. E quanto al mio cuore, sono tutta del cuore di Gesù>. Nell'abbracciare il mondo, definisce il proprio ruolo dicendo. < il nostro lavoro è quello di incoraggiare cristiani e non cristiani a fare opere d'amore.E ogni opera d'amore, fatta con tutto il cuore, porta sempre la gente più vicina a Dio>.Il suo mandato di misericordia è diffondere l'amore nel mondo, alleviando le sofferenze degli altri, attraverso una Congregazione di fratelli e sorelle cattolici. che serve una comunità prevalentemente non cristiana, e che non obbliga le persone che aiuta a convertirsi alla fede cattolica.Madre Teresa ha scelto di amare là dove la maggior parte della gente non è riuscita a farlo, tra i poveri e i sofferenti.E qui ha trovato i frutti della propria fatica, e la traccia per seguire un cammino semplice.

domenica 13 marzo 2011

Madre Teresa

Il servizio dedicato ai poveri, che Madre Tersa descrive dettagliatamente in questo libro, non si limita all'azione in favore dei diseredati, ma anche uno stare insieme a loro e alla loro sofferenza, condividendola con Cristo, madre Teresa sottolinea spesso che era questo ciò che <San Giovanni e la nostra Benedetta Madre facevano ai piedi della croce>. In molte case delle missionarie della Carità è possibile vedere grandi statue, a volte appariscenti, di Maria, frequentemente rappresentata con un  vestito bianco e azzurro, com'era apparsa a Lourdes a Santa Bernadette, o come Regina dei Cieli, con con un'aureola di stelle e di luci. I segni dell'ecumenismo di Madre Teresa, tuttavia, sono spesso altrettanto evidenti. A Calcutta, per esempio, proprio all'interno delle  porte di Prem Dan, la casa delle Missionarie della Carità per pazienti tubercolotici e con handicap mentali, c'è una statua in grandezza naturale della Madonna con una cappa azzurra, che tiene in mano i grani di un rosario cattolico; ma se la si guarda con più attenzione, si scopre che ha un volto indiano, una tunica indiana bianca, e ai suoi piedi vi è un enorme fiore di loto rosa.

sabato 12 marzo 2011

Madre Teresa

Sulla prima questione risponde che qualsiasi vita umana, senza eccezioni, è preziosa per Dio, e in risposta alle domande sul ruolo della donna nelle principali funzioni sacre cita Maria, , la Madre di Cristo. Maria, dice sarebbe stata un sacerdote migliore di tutti noi, e tuttavia chiamava se stessa < ancella del Signore>, e tale è sempre rimasta. Il ruolo di Maria è il modello a cui si ispirano Madre Teresa e tutte le missionarie della carità, che a Lei pregano con fervore in quanto simbolo di grande Santità, purezza , castità, obbedienza e sacra maternità.Questa devozione alla madre divina è una via femminile al cuore di Cristo. Una delle preghiere spesso recitate da Madre Teresa e dalle Missionarie della carità è : Maria,Madre di Gesù-dammi il tuo cuore,tanto bello- tanto puro- tanto immacolato-tanto pieno d'amore e d'umiltà- cosicchè io posa ricevere Gesù nel pane della vita-amarLo come tu l'hai amato e servirLo sotto le spoglie del più povero tra i poveri.

venerdì 11 marzo 2011

Madre Teresa

Dato il rispetto di cui Madre Teresa gode a livello internazionale, da lei ci si attende moltissimo.Poichè è una donna non potrebbe, ci si chiede, trasformarsi in portavoce delle più importanti istanze femminili, non solo nella Chiesa, ma anche nel mondo? Ma Madre Tersa non si allontanerebbe mai dalla lettera delle dottrine della Chiesa- non potrebbe, nè probabilmente vorrebbe farlo.Quando vengono poste domande sui temi scottanti, come quelli relativi all'aborto o alle donne sacerdote, la sua posizione è esplicita.

giovedì 10 marzo 2011

Madre Teresa

Le due testimonianze che seguono illustrano la sua capacità di essere generosa e delicata.La prima è quella di un volontario inglese che rimane profondamente colpito quando, da adolescente, conobbe Madre Teresa alla scuola superiore. Era in grado di parlare con noi come con chiunque altro.Fu questo, credo, a farci impressione:era sulla nostra lunghezza d'onda.E' stato così poi tutte le altre volte che l'ho incontrata. Con chiunque stia parlando, per lei quella persona diventa la più importante, che si tratti di un presidente o del signor Rossi. Mi piace e credo che la maggior parte delle persone che l'hanno conosciuta provi la stessa sensazione.
La seconda testimonianza è quella di una donna che a Calcutta aiutava le Missionarie della Carità e che rifletteva sull'indirizzo da dare alla propria vita. Per caso, incontrò Madre Teresa sul ballatoio fuori dalla sua stanza, nella Casa Madre: <Stava intrattenendosi con alcune persone-davanti a me c'era una coppia indiana-quando, d'un tratto, si è girata, mi ha guardato e ha detto:" Quand'è che ti deciderai?" . Sono rimasta a bocca aperta: io non mi ero mai confidata con lei.In qualche modo era riuscita  a capire chi ero, su un piano molto profondo.Mi aveva davvero colpita. Commossa, ho passato il resto della giornata nella cappella, a piangere e a farmi coraggio. Alla fine ho capito di dover prendere quella decisione sulla mia vita che stavo rimandando da moltissimo tempo.>

mercoledì 9 marzo 2011

Madre Teresa

Questo equilibrio tra la consapevolezza dei piccoli particolari relativi alla situazione contingente e una visione più ampia, dischiusa sull'eternità, le consente di essere affabile ma rispettosa, pragmatica e insieme sensibile, vulnerabile e forte, concreta eppure contemplativa e devota.

martedì 8 marzo 2011

Madre Teresa

Il fatto che venga chiamata da molti <santa vivente> può essere probabilmente ricondotto a un concetto che nella vita contemporanea è sempre più apprezzato, l'equilibrio. Krishna-murti, famoso maestro indiano, ha interpretato la santità come conseguenza della completezza, intendendo con ciò che tutte le parti distinte di noi si combinano nella giusta misura per formare la persona compiuta. Il cammino spirituale di Madre Teresa dimostra quanto sia importante equilibrare la vita contemplativa, di preghiera, come quella pratica, di azione amorevole.E' certamente semplice, ma dietro alla semplicità di Madre Teresa ci sono anni di esperienza e devozione che hanno dato luogo a una fede, a una forza di volontà e a una saggezza insuperate.

lunedì 7 marzo 2011

Madre Teresa

A chi le chiede di parlare della sua  Santità, Madre Teresa risponde sempre, in termini molto pratici, che la santità è una necessità della vita e spiega che non si tratta di un lusso per pochi, come quelli che scelgono di condurre una vita religiosa, ma <è un semplice dovere di tutti: La Santità è per tutti.

sabato 5 marzo 2011

Madre Teresa

Qui troviamo un altro esempio della coesistenza di elementi evidentemente contraddittori nella sua personalità e nelle sua vita. madre Teresa è una rara combinazione di concretezza e trascendenza, combinazione resa possibile dalla preghiera che, a suo parere, la aiuta a trovare <il giusto equilibrio tra Terra e Cielo>. questo equilibrio, tra forza di volontà e assoluta dedizione a Dio è indicativo.come ha occasione di affermare , il suo progresso nella santità< dipende da  Dio e da me: dalla grazia di Dio e dalla mia volontà. Il primo passo per il cambiamento è averne la volontà>.

venerdì 4 marzo 2011

Madre Teresa

Molte sorelle che hanno lavorato alla scuola di Saint Mary con l'allora sorella Teresa, nei diciannove anni di attività svolta al convento di Loreto, ne hanno sempre parlato nelle proprie testimonianze come di una donna dalla salute cagionevole e dall'animo semplice.Oggi invece la si può considerare come il tipo dell'imprenditore pieno di energia che sa cogliere una necessità e agire di conseguenza, costruendo un'organizzazione a dispetto delle difficoltà, dettandone le regole e creandone ramificazioni in tutto il mondo.

mercoledì 2 marzo 2011

Madre Teresa

Fu in treno, il 10 settembre 1946, che ebbe la seconda chiamata-< la chiamata nella chiamata>, come la definisce lei: < E quando succede, non si può far altro che rispondere " sì " . Il messaggio era chiaro: dovevo lasciare tutto e seguire Gesù nelle periferie povere, per servirlo nel più povero dei poveri. Sapevo che era la Sua volontà e che Lo dovevo seguire. Non c'era dubbio che sarebbe stata opera Sua. Dovevo lasciare il convento e lavorare coi poveri, vivendo tra loro.Era un ordine. Ora sapevo qual'era il mio mondo: ma non sapevo ancora come arrivarci>.Ci vollero un paio d'anni per ottenere il permesso di modificare la sua opera missionaria e diventare, da insegnante, servitrice, passando da una comunità sicura e confortevole al non avere nulla tranne una fede eccezionale e una straordinaria chiarezza di visione.

martedì 1 marzo 2011

Madre Teresa

A Calcutta, Madre Teresa insegnò geografia e catechismo alla scuola di Saint Mary e imparò hindi e bengali, diventando nel 1944 direttrice di studi. Erano tempi duri-il cibo era razionato, i carichi di lavoro sempre più onerosi-e Madre Teresa che non aveva un fisico molto robusto, si ammalò di tubercolosi.Non potè quindi continuare a insegnare e fu mandata a Darjeeling, alle pendici dell'Himalaya.

lunedì 28 febbraio 2011

Madre Teresa

Teresa, la figlia minore di un orologiaio francese, era entrata nella Congregazione delle Carmelitane nel 1888 , alla precocissima età di quindici anni, annunciando che la sua vocazione era l'<<amore>> e che uno dei suoi grandi doveri era pregare per i preti i missionari. Non potendo, per motivi di salute, praticare personalmente la vita missionaria, aveva indicato la < via > di una schietta spiritualità, fondata sulla semplicità , lo spirito di sacrificio e la generosità, ispirata alla verità essenziale dei Vangeli."La mia piccola via " scrisse " è la via della fanciullezza spirituale, la via della fede e dell'assoluta  fedele abnegazione." Si paragonava ad " una palla nelle mani di Gesù Bambino". Madre Teresa invece, presenta una visione meno giocosa, più pratica del suo modo semplice di avere fede e di sacrificare se stessa: si definisce " una matita nelle mani di Dio ".

domenica 27 febbraio 2011

Madre Teresa

Sia la decisione di abbandonare la patria per recarsi dall'altra parte del mondo, sia la scelta di Teresa come nome sono due elementi fondamentali per comprendere la forza, la fermezza di carattere e la chiarezza di obiettivi di Madre Teresa. Il suo fervido desiderio era non semplicemente di diventare una religiosa, ma di svolgere in particolare un lavoro missionario: questa prima chiamata è da lei definita come un <<portare la vita di cristo alla gente>>.Il lavoro missionario richiede fervore, una profonda motivazione evangelica e un'intensa fede nell'azione misericordiosa, e Madre Teresa ci dà un primo segno dell'aspetto contemplativo della sua missione scegliendo Santa Teresa di Lisieux come guida spirituale.

sabato 26 febbraio 2011

Madre Teresa

Nata  il 26 agosto 1910 a Skopje, una città che allora faceva parte dell'Albania,con il nome do Agnes Gonxha Bojaxhiu, era l'ultima di tre figli. Ebbe un'infanzia facile e agiata: suo padre era appaltatore edile e importatore, sua madre era severa ma affettuosa e possedeva una fede profonda. Dopo la morte prematura del padre , però, la vita si fece più dura, tanto che, per mantenere la famiglia, la madre si mise a vendere tessuti e ricami. Da adolescente, Agnes prese a frequentare un gruppo di giovani della parrocchia locale chiamato La confraternita e grazie a questa attività, guidate da un prete gesuita, entrò in contatto con il mondo dei missionari.
La sua prima vocazione come suora missionaria cattolica risale a quando Agnes aveva diciott'anni.La Congregazione in cui scelse di entrare fu quella Irlandese delle suore di Loreto,nota per l'impegno missionario, sopratutto in India.Qui infatti Madre Teresa aveva sempre desiderato lavorare; ma prima fu mandata in Irlanda per imparare l'inglese, e solo più tardi venne trasferita come insegnante a Calcutta, presso la scuola conventuale di Saint Mary. Ciò avveniva il 6 gennaio 1929, e il 24 maggio 1931, quando prese i voti come suora di Loreto, scelse il nome di Teresa ispirandosi a Santa Teresa di Lisieux, il piccolo fiore di Gesù.

venerdì 25 febbraio 2011

Madre Teresa

Le sorelle e i fratelli della Congregazione affrontano la loro esistenza di povertà con la fede assoluta che ciò li porterà più vicini a Dio.Credono e confidano nella sua provvidenza e , come Francesco, vivono e lavorano solo grazie alla generosità degli altri. Sempre come Francesco, nella loro vita mettono in pratica i precetti che insegnano agli altri e non possiedono ricchezze maggiori di quelle dei poveri che servono.I loro pasti sono frugali; hanno solo due cambi di vestiti ,un paio di sandali, una tazza, un piatto di metallo, gli utensili fondamentali,semplice biancheria da letto. La loro vita di comunità si basa sugli insegnamenti del Vangelo: è la via cristiana della preghiera, dell'amore, del perdono, dell' astensione dal giudizio, dell'umiltà, della verità e dell'abbandono totale alla Parola.  Un rapido sguardo ad alcuni dei momenti fondamentali della vita di Madre Teresa può servire a gettar luce sulla sua ricchezza interiore e sugli obiettivi del suo lavoro.

giovedì 24 febbraio 2011

Madre Teresa

La vita di Madre Teresa presenta molte similitudini con quella di Francesco.Anche il suo cammino passa attraverso la povertà, la semplicità e la stretta adesione agli insegnamenti di Cristo, e per questo, nell'attuale contesto fondamentalista della Chiesa patriarcale, è stata considerata una progressista. Eppure predica il suo messaggio di amore e di pace attiva, in un mondo ancora privo di importanti leader femminili e da una delle città più grandi, più povere e più degradate dell'Asia. Nel 1946 Madre Teresa ricevette la chiamata di Dio a servire i più poveri tra i poveri e iniziò con un piccolo gesto, accudendo una persona malata che stava morendo nelle vie di Calcutta. Oggi è a capo delle Missionarie della carità, una Congregazione Religiosa da Lei fondata nel 1950 con il pieno consenso del Vaticano. Nel corso degli ultimi quarantacinque anni, sebbene nella Chiesa Cattolica le vocazioni siano andate lentamente diminuendo, il numero delle sorelle e dei fratelli della Congregazione è cresciuto e ora ammonta a più di quattromila, sparsi in tutto il mondo.

mercoledì 23 febbraio 2011

Madre Teresa

In Passato abbiamo avuto guide spirituali d'eccezione, inviate tra noi quando il mondo aveva urgente bisogno di un'illuminazione spirituale.Queste persone di grande forza interiore, intrattenevano evidentemente un particolare rapporto col divino, e in molti casi portavano un messaggio rivoluzionario.Una di tali figure carismatiche fu San Francesco d'Assisi che chiamato da Cristo a restaurare la sua chiesa; a quel tempo assai ricca e spesso corrotta,esercitò una forte influenza riformatrice e fondò quell'ordine religioso dei Francescani che oggi è tra i più grandi del mondo.per la sua epoca, San Francesco fu un radicale, anzi secondo alcuni, un eretico, perchè vivendo da mendicante, affidandosi alla provvidenza e seguendo strettamente gli insegnamenti del Vangelo, offrì una nuova visione della vita cristiana. Un altro tratto insolito è che riuscì a riformare la chiesa rimanendo all'interno dell'istituzione ecclesiastica, anzichè rifuggirne.

lunedì 21 febbraio 2011

Madre Teresa di Calcutta

Ma quanto sappiamo davvero della sua filosofia e del suo lavoro?se andiamo al di la di ciò che è noto a tutti, scopriamo che la sua fede e la limpidezza dei suoi obiettivi ci possono dare lezioni importante su come amare, servire e rispettare il mostro prossimo, sopratutto i poveri e gli indigenti.Ciò che lei predica, lo mette in pratica. Il suo cammino è semplice, e può essere seguito da chiunque.

domenica 20 febbraio 2011

Madre Teresa di Calcutta

Comunque la vogliamo definire- missionaria di grande coraggio o santa vivente- l'impronta che Madre Teresa ha lasciato è incancellabile.Abbiamo tutti un'opinione, un'idea su di lei.viene considerata una figura importante del movimento per la pace nel mondo è spesso compare negli elenchi delle dieci donne più ammirate. Eppure non ha mai preteso di essere un personaggio speciale, nè di compiere imprese straordinarie.

sabato 19 febbraio 2011

Trova il tempo-da una vita per gli altri di Madre Teresa di Calcutta

Trova il tempo di pensare-trova il tempo di pregare-
trova il tempo di ridere-è la fonte del potere-
è il più grande potere sulla terra-è la musica nell'anima-
trova il tempo per giocare-trova il tempo per amare ed essere amato-
trova il tempo di dare- è il segreto dell'eterna giovinezza-
è il privilegio dato da Dio-la giornata è troppo corta per essere egoisti-
trova il tempo di leggere-trova il tempo per essere amico-
trova il tempo di lavorare-è la fonte della saggezza-
è la strada della felicità-è il prezzo del successo-
trova il tempo di fare la carità-è la chiave del paradiso.

venerdì 18 febbraio 2011

Biglietti da visita di Madre Teresa di Calcutta

IL FRUTTO DEL SILENZIO E' LA PREGHIERA.

IL FRUTTO DELLA PREGHIERA E' LA FEDE.

IL FRUTTO DELLA FEDE E' L'AMORE.

IL FRUTTO DELL'AMORE E' IL SERVIZIO.

IL FRUTTO DEL SERVIZIO E' LA PACE.

giovedì 17 febbraio 2011

Meditazioni

Il profeta Isaia ci parla dell'amore di Dio per il suo popolo, facendo un paragone col vignaiolo che cura la propria vigna con mille premure e con estrema sollecitudine, affinchè produca le uve migliori.
La vigna rappresenta il popolo d'Israele, ma anche ciascuno di noi.

martedì 15 febbraio 2011

MASSIME

La ricchezza assomiglia all'acqua di mare: quanto più se ne beve, tanto più si ha sete.

lunedì 14 febbraio 2011

MASSIME

Se vuoi renderti conto di quanto vali,conta gli amici che hai. ( Browne )

Ciò di cui il mondo ha veramente bisogno è più amore e meno scartoffie.( Bailey )

domenica 13 febbraio 2011

MASSIME

Il cuore ha le sue ragioni,che la ragione non conosce. ( Pascal )

Perdi come se ti divertissi, vinci come se ci fossi abituato. ( Seneca )

Che cos'è un amico? Un'anima sola che vive in due corpi. ( Platone )

MASSIME

Il cuore ha le sue ragioni,che la ragione non conosce. ( Pascal )

sabato 12 febbraio 2011

MASSIME

Chi non sopporta una croce,non merita una corona.  ( Quarles )

L'ignoranza è madre di ogni male.     ( Rabelais )

Liberamente servi e non sarai mai servo.     ( Menandro )

venerdì 11 febbraio 2011

Giovanni Paolo II

Non abbiate paura! Aprite spalancate  le porte a Cristo! Cristo sa cosa c'è dentro l'uomo. Solo lui lo sa.

giovedì 10 febbraio 2011

Balzac

Il cuore di una madre è un abisso in fondo al quale si trova sempre il perdono.

Il cuore buono è sempre forte, egli soffre ma cela sempre le sue lacrime e si consola sacrificandosi per il prossimo e per Dio.( da-I pensieri di Padre Pio )

mercoledì 9 febbraio 2011

Massime

Viviamo tutti sotto il medesimo cielo, ma non tutti abbiamo lo stesso orizzonte.
Se guardassimo sempre il cielo, finiremo  per avere le ali .

Non cercare gli uomini con la lanterna, ma con il cuore, perchè il loro cuore si apre soltanto all'amore.

venerdì 28 gennaio 2011

Massime

La giornata più perduta di tutte è in cui non si è riso.
L' uomo sereno procura serenità a se e agli altri.
La pazienza è la più eroica delle virtù, giusto perchè non ha nessuna apparenza d'eroico.
Innanzitutto dì a te stesso chi vuoi essere;poi fai ogni cosa di conseguenza.

giovedì 27 gennaio 2011

massime

Il tempo è la cosa più preziosa che un uomo possa spendere.
Le sventure servono da ammaestramento all'uomo.
Molte sono le cose straordinarie, ma nulla v'è di più straordinario dell'uomo.

mercoledì 26 gennaio 2011

I profumi di Padre Pio

Uno dei fenomeni più straordinari che riguarda Padre Pio sono i profumi che emanano dalla sua persona.
Anche dopo la sua morte il Frate continua a far sentire la sua presenza attraverso questi profumi in occasioni di miracoli, incontri di preghiera, apparizioni in sogno, pellegrinaggi. Ed ogni profumo ha  ha un suo specifico significato. Chi per esempio percepisce il profumo di aceto, può essere sicuro che le sue preghiere sono state esaudite.

sabato 22 gennaio 2011

Democrazia, libertà

L'amore della democrazia è quello dell'uguaglianza.
La libertà è un bene comune, e se di essa non godono tutti, non saranno liberi neppure coloro che si reputano tali.

venerdì 21 gennaio 2011

martedì 18 gennaio 2011

L'Amore

Grande cosa è l'amore. Un bene grande, veramente.Un bene che solo, rende leggera ogni cosa pesante e sopporta tranquillamente ogni cosa difficile; porta il peso, senza fatica, e rende dolce e gustosa ogni cosa amara.
Niente è più dolce dell'amore; niente è più forte, più alto o più grande dell'amore. Chi ama vola, corre lietamente.Colui che ama può fare ogni cosa.

domenica 16 gennaio 2011

Sopportare i difetti degli altri

Vogliamo che gli altri siano perfetti; mentre noi non correggiamo le nostre manchevolezze.Vogliamo che gli altri si correggano rigorosamente; mentre noi non sappiamo correggere noi stessi.Ci disturba un'ampia libertà degli altri,mentre non sappiamo negare a noi stessi ciò che desideriamo. Vogliamo che gli altri siano stretti entro certe regole; mentre noi non ammettiamo di essere un pò più frenati.In tal modo, dunque, è chiaro che raramente misuriamo il prossimo come noi stessi.Infatti non c'è alcuno che non presenti difetti o molestie; non c'è alcuno che basti a se stesso e che, di per sè sia sufficientemente saggio.Occorre, dunque , che ci sopportiamo a vicenda, che a vicenda ci consoliamo, che egualmente ci aiutiamo e ci ammoniamo.

venerdì 14 gennaio 2011

Le opere fatte per amore.

Non si deve fare alcun male, per nessuna cosa al mondo nè per compiacenza verso chicchessia; talora, invece, per giovare  a uno che ne ha bisogno, si deve senza esitazione lasciare una cosa buona che si sta facendo, o sostituirla con una ancora più buona: in tal modo non si distrugge l'opera buona, ma soltanto la si trasforma in meglio.

giovedì 13 gennaio 2011

Il giudizio temerario

Rivolgi gli occhi a te stesso e stai attento a non giudicare quel che fanno gli altri, frequentemente ci si sbaglia e facilmente giudichiamo secondo un nostro preconcetto; e così per un nostri atteggiamneto personale, perdiamo il criterio della verità.Molti in tutto ciò che fanno, cercano se stessi, senza neppure accorgersene. Sembrano essere in perfetta pace quando le cose vanno secondo i loro desideri e i loro gusti; se, invece vanno diversamente, subito si agitano e si rattristano.

mercoledì 12 gennaio 2011

Il bene

Se comprendessimo quanta pace daremmo a noi stessi e quanta gioia procureremo agli altri, vivendo una vita dedita al bene.

martedì 11 gennaio 2011

VANITA' Da L'Imitazione di Cristo

Vanità è ricercare le ricchezze destinate a finire e porre in esse le nostre speranze.
Vanità è aspirare a vivere a lungo e darsi poco pensiero di vivere bene.
Vanità è occuparsi soltanto della vita presente e non guardare fin d'ora al futuro.
Vanità è amare ciò che passa con tutta rapidità e non affrettarsi là, dove dura eterna gioia.
Ricordati spesso di quel proverbio:<Non si sazia l'occhio di guardare, nè mai l'orecchio è sazio di udire>

lunedì 10 gennaio 2011

Dare senso alla vita.

La maggior parte della gente si macera nell'insodddisfazione dovuta all'incapacità di dare un significato alla propria esistenza. Per evitare di vivere in una perenne delusione senza scampo, cerchiamo il senso della vita nella bellezza di tutto ciò che ci circonda- per esempio riscoprendo il valore di un tramonto silenzioso,con i suoi colori e lo stormire delle fronde e chiediamoci chi ci ha donato tanta bellezza.

domenica 9 gennaio 2011

Entusiasmo

L'entusiasmo e l'attenzione danno una carica eccezionale, che permete di valicare i propri limiti e di soddisfare le proprie aspettative.Spesso gli ostacoli che riteniamo invalicabili rimangono tali fino a quando non riusciamo atrovare in noi il coraggio per affrontarli.se, invece, la nostra motivazione non è del tutto ferma e il nostro impegno approssimativo, la nostra speranza sarà delusa.Allora armiamo l'arco con una freccia d'entusiasmo e raggiungeremo obiettivi veramente positivi.

venerdì 7 gennaio 2011

Dare e ricevere Amore

Tutti noi spesso, se fossimo un pò più attenti troveremmo vicino a noi, o addirittura dentro di noi, quello che stiamo cercando.Per esempio, cercare l'amore fuori di noi significa, desiderare di essere amati, cosa che non potrà accadere se non saremo noi i primi ad amare scoprendoci una fonte inesauribile di amore. Ricevere amore
non sarà mai sufficiente a soddisfare il nostro desiderio:dobbiamo innanzitutto donare.
Facendo le cose senz'amore, anche quelle quotidiane, perdiamo il significato autentico di ogni esperienza e rinunciamo a cercarne l'essenza. In fondo, apprezzare le piccole cose significa apprezzare la vita.

martedì 4 gennaio 2011

La pace nel mondo

Non è sufficiente dire che è auspicabile la pace nel mondo, è necessario che ognuno di noi si chieda: cosa posso fare affinchè tutto ciò si avveri? Da dove devo iniziare? E' sufficiente agire correttamente ogni giorno nelle piccole cose, ma dobbiamo farlo tutti. Madre Teresa di Calcutta diceva: Se ogniuno di noi fa "poco", tutti assieme possiamo fare"molto". Un ciottolo può essere piccolo fin che si vuole, ma tanti ciottoli contribuiscono a dar vita ad una montagna.Questo è il presupposto dal quale partire nelle nostre scelte quotidiane.
Ricordiamoci che, a volte, un sorriso, una parola gentile detta al momento giusto, bastano a rendere migliore la giornata a tutti noi.

lunedì 3 gennaio 2011

Cose straordinarie

Sarebbe opportuno cercare nel nostro quotidiano, quelle piccole cose, ma di valore straordinario, che ci avvicinano alla spiritualità. Ci permetterà di essere felici anche solo per aver ricevuto un piccolo dono.Gusteremo di più la capacità di pensare, di guardare, di capire, di vivere in mezzo agli altri, di poterci esprimere, di provare emozioni, di avere sentimenti, perchè sono doni che abbiamo ricevuto gratuitamente, gratuitamente fatene dono a coloro che vi stanno accanto.

domenica 2 gennaio 2011

SE.......

Se il mondo di oggi continua a tremare di fronte alla morte, non è perchè ha paura di lasciare quello che ha, ma perchè vorrebbe di più di quel che ha, ma anche perchè ancora non ha incontrato Cristo.